giovedì 10 giugno 2010

Scendendo da Sopravilla: uno slancio, dopo un altro, un altro ancora, stop. Dietro le grate di un verde cancello, si vede filtrare poco a poco uno strano bagliore: calma piatta. Sullo scorcio del lago che per ora la visuale permette di cogliere, luccicano onde impercettibili e vien voglia di avanzare. A rallentatore, le gambe si muovono e si sente un formicolio lungo la schiena, quando su un cartello: Attenti al Cane. Si sobbalza e non c'è tempo per pensare. Si ricomincia a saltare, ma col respiro affannato e passati undici gradini ci si imbatte nella biscia di Blevio, che sbuca dal sasso e non si fa calpestare.


Tempistica perfetta.