giovedì 10 giugno 2010

Scendendo da Sopravilla: uno slancio, dopo un altro, un altro ancora, stop. Dietro le grate di un verde cancello, si vede filtrare poco a poco uno strano bagliore: calma piatta. Sullo scorcio del lago che per ora la visuale permette di cogliere, luccicano onde impercettibili e vien voglia di avanzare. A rallentatore, le gambe si muovono e si sente un formicolio lungo la schiena, quando su un cartello: Attenti al Cane. Si sobbalza e non c'è tempo per pensare. Si ricomincia a saltare, ma col respiro affannato e passati undici gradini ci si imbatte nella biscia di Blevio, che sbuca dal sasso e non si fa calpestare.


Tempistica perfetta.

martedì 13 aprile 2010

.en regardant le plafon.

Soffermarsi in un momento di pausa. Sentire avvicinarsi un volto dagli occhi solari, notando stupiti il silenzio del suo passaggio; uno scorrere lento e inaspettato porterà ad attenderne la futura assenza per poi riprendere il cammino, spalle al mare. Uno scalino e un altro ancora, voltandosi di tanto in tanto, sapendo di dover trasformare in ricordo ogni passo. Si impressiona così nella mente la dolce atmosfera; Il sibilio del vento fa apprezzare colori e trasparenze mai viste prima, particolari in continua evoluzione. Si alza lo sguardo prima, per poi sentire la pesantezza di alcune croci sporgere accanto al lampione e, subito distratti, sentirsi osservati dal nulla.




Accompagnare finestrelle vuote, individuando la via che riporterà da chi avanti a sè, preferì orizzonti azzurri e granelli di sabbia.


Guardare il lago dalla stretta e lunga terrazza e i suoi riflessi accecare la vista. Il calore coccola e, spesso, si ha compagnia. Piccoli esseri riempiono luoghi e spazi invisibili.

Nascono allegria e spensieratezza all’ordine del giorno, incontri fugaci di gente sconosciuta e felice. Inevitabili bevande di vita, cunicoli freschi e interruzioni giocose.

Si scende ai gradini muschiati rincorrendo il pallone, si prende in prestito un remo e, dondolando tra barche e canoe ci si rinfresca ridendo a crepa pelle. Monete bagnate da scambiare in mercatini artigianali, slalom tra sedie di plastica, musicisti goffi e spettacolari su palchi instabili.




Un saluto a chiunque e si risale la gradinata.

mercoledì 16 dicembre 2009

.relative border.

Un senso, ancora più forte, di regione potenzialmente infinita se delimitata da confini totalmente astratti e relativi, che si identificano a mio avviso solo rispetto ad un orizzonte visivo.


Naturalmente il fatto di unire vari e distanti luoghi, significativi per varie e diverse persone, in un unico grande spazio, in un vissuto nel presente del passato, rimane una prova di ciò che potrebbe modificarsi continuamente; di uno spazio temporale, rappresentato da linee immaginarie e immaginate da esseri presenti, che rimangono nel passato tramandando al futuro una visione della propria esistenza in un dato luogo in un determinato tempo.


mercoledì 9 dicembre 2009

.premised in scene.

La visione e l'esperienza di un luogo è alquanto relativa, dato il fatto che la presenza in esso, in un determinato momento, stabilisce un punto di vista parziale ed infinito:

la parte esclusa alla visione da un soggetto presente in quell'istante (tempo-spazio-luce), è appunto quella di se stesso, dello spazio che occupa e del suo stato mentale di riflesso all'esperienza sensoriale.

Tenendo conto di questo, al di la di luoghi specifici, per quanto riguarda la documentazione presa prima di questo progetto, ho scattato molte fotografie all'orizzonte visibile; dal mio punto di vista; ed essendo presente nel luogo a me interessato dunque raggiunto fisicamente. Per orizzonte si intende il limite visibile, in ogni direzione spaziale.