martedì 13 aprile 2010

Soffermarsi in un momento di pausa. Sentire avvicinarsi un volto dagli occhi solari, notando stupiti il silenzio del suo passaggio; uno scorrere lento e inaspettato porterà ad attenderne la futura assenza per poi riprendere il cammino, spalle al mare. Uno scalino e un altro ancora, voltandosi di tanto in tanto, sapendo di dover trasformare in ricordo ogni passo. Si impressiona così nella mente la dolce atmosfera; Il sibilio del vento fa apprezzare colori e trasparenze mai viste prima, particolari in continua evoluzione. Si alza lo sguardo prima, per poi sentire la pesantezza di alcune croci sporgere accanto al lampione e, subito distratti, sentirsi osservati dal nulla.




Accompagnare finestrelle vuote, individuando la via che riporterà da chi avanti a sè, preferì orizzonti azzurri e granelli di sabbia.


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